Affondo senza mezzi termini di Elly Schlein a Giorgia Meloni dopo lo scherzo telefonico subito dalla Premier. Le parole in tv.
Non sono mancate le durissime reazioni allo scherzo telefonico subito dalla Premier Giorgia Meloni. Al netto delle parole di Conte e Renzi sui social, anche Elly Schlein, segretaria del Pd, non ha fatto mancare il suo commento che è stato davvero pungente.
Schlein, affondo alla Meloni dopo lo scherzo
Ospite di Piazzapulita su La7, la segretaria del Partito Democratico non ha risparmiato pesanti frecciate alla Meloni e alle falle del governo in tema sicurezza.
La Schlein ha, infatti, detto: “Io non so se sia peggio che ci sono cascati, dimostrando una grave falla nella sicurezza nazionale e nel sistema di filtro alle chiamate per la presidente del Consiglio o se sia peggio l’arrampicata sugli specchi della maggioranza che minimizza. Sarebbe da dire che i veri comici paiono al governo. Noi domani presenteremo una interrogazione in Parlamento. Chiederemo a Giorgia Meloni di venire in Parlamento a rassicurare il Paese che questi fatti non accadano più”.
Il commento sulla guerra Israele-Hamas
Non sono mancati anche altri passaggi relativi all’attualità internazionale e alla guerra Israele-Hamas. In tale ottica la leader del Pd ha detto: “Vedere colpite le scuole, un campo profughi… Credo che davanti a tutto questo debba essere ancora più forte la richiesta di un cessate il fuoco”. “Solo attraverso una tregua si potranno liberare gli ostaggi e portare aiuto umanitario alla popolazione di Gaza”.
“Leggevo che l’organizzazione mondiale della sanità ha detto che prima del 7 ottobre arrivavano circa 500 camion al giorno di aiuti umanitari alla popolazione palestinese”, ha aggiunto la Schlein. Invece “dal 7 ottobre a oggi hanno potuto fare accesso soltanto 217 camion”.
Il Pd in piazza
Sul proprio partito, la segretaria ha affermato: “Il Partito Democratico ha scelto di andare in piazza l’11 di novembre. In piazza del Popolo. Sarà una manifestazione per la giustizia sociale ma anche per la pace”. L’obiettivo, già precedentemente dichiarato, è quello di “tornare a occupare questi spazi e a far maturare anche una nuova cultura di pace”.
